Pterigio occhio

Pterigio occhio
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    Lo Pterigio occhio è una patologia che colpisce moltissime persone, soprattutto anziane e che sono spesso esposte ai raggi solari.

    Questa patologia degenerativa, se non trattata correttamente può portare anche a conseguenze gravi, invadendo la cornea e causando astigmatismo o, in casi estremi, perdita della vista.

    Le tipologie di trattamenti, nel caso di Pterigio dell’occhio, sono quella medica e quella chirurgica. La prima è solitamente utilizzata nella fase iniziale della sua comparsa, mentre la seconda è scelta con l’avanzare della problematica. 

    Cos’è lo Pterigio oculare

    Il termine Pterigio oculare si riferisce, in oculistica, ad una determinata escrescenza che si manifesta a livello oculare.

    Questa infatti si presenta sulla congiunzione dell’occhio, ovvero la membrana trasparente che ricopre il bianco dell’occhio. Si tratta di un ispessimento rialzato, carnoso e di forma triangolare.

    Può formarsi in entrambi gli angoli dell’occhio, ma si forma spesso nella congiunzione interna, per poi diffondersi gradualmente verso l’esterno. Inoltre, può colpire entrambi gli occhi, anche se di solito ciò non avviene contemporaneamente. Quando ciò accade si parla di Pterigio bilaterale.

    Lo Pterigio non è una condizione cancerosa.  Nei casi di lieve gravità, gli occhi possono presentarsi rossi, gonfi o irritati. 

    Quando la situazione si aggrava può danneggiare la vista, che risulta offuscata. Fino a causare la cicatrizzazione della cornea, l’astigmatismo o la perdita totale della vista.

    Didatticamente, la sua conformazione, viene suddivisa in tre parti:

    • Testa. La zona che si trova tra la cornea e la sclera dell’occhio e si diffonde sulla superficie
    • Collo. La zona intermedia
    • Corpo. Si intende la parte basale dell’escrescenza

    Quando colpisce l’occhio, lo Pterigio tende ad essere confusa con la cataratta.
    Si tratta di due condizioni differenti: quest’ultima si verifica perché il cristallino naturale perde di trasparenza, rendendo difficile la vista. Non si tratta quindi di un’escrescenza fisica che impedisce la vista.

    Classificazione

    Possono essere definiti diversi tipi di Pterigi, in base ai seguenti parametri

    • Dimensione
    • Vascolarizzazione
    • Invasione ottica

    Tipologie di Pterigio occhio. In base ai parametri individuati, si distinguono i seguenti tipi: 

    • Uno. Estensione sulla cornea inferiore a due millimetri. Presenta visibilità dei vasi episclerali. È solitamente asintomatico
    • Due. Primario o recidivo. Presenta riduzione della vista, in quanto si estende dai due ai quattro millimetri sulla cornea, e una leggera sintomatologia.
    • Tre. Recidivo evoluto o maligno. La riduzione visiva è importante, a causa di una forte invasione della zona ottica che supera i quattro millimetri. Comporta disturbi oculomotori e una sintomatologia grave. 

    Pterigio occhio e Pinguecola: differenze

    Spesso confusi, lo Pterigio e la Pinguecola sono in realtà condizioni differenti. In entrambi i casi si manifestano come escrescenze sulla congiunzione dell’occhio.

    A differenza dello Pterigio, la Pinguecola è una crescita giallastra che non si sovrappone alla cornea. Di solito non presenta nessuna sintomatologia. Può contenere dei depositi di grassi, proteine o calcio.

    Lo pterigio, che può essere anche l’evoluzione della precedente, contiene molti vasi sanguigni e col progredire, può presentare sintomi anche gravi.  Si tratta di una malattia degenerativa che non regredisce spontaneamente, piuttosto peggiora

    Pterigio occhio cause

    Lo Pterigio è comunemente definito “occhio del surfista”. Questo soprannome deriva proprio dalle sue cause.

    I soggetti a rischio sono coloro che trascorrono molto tempo al sole. Ad esempio, quei soggetti che lavorano all’aperto. È più comune negli anziani, in particolare quelli che vivono nei pressi dell’Equatore.

    Condizioni climatiche che ne favoriscono l’insorgenza sono:

    • Esposizione al sole
    • Ambiente secco o ventilato
    • Contatto con polvere, calore o fumo

    In particolare, l’esposizione ai raggi ultravioletti e alle radiazioni termiche del sole, può causare l’alterazione delle cellule staminali presenti nel cosiddetto epitelio limbare

    Questa situazione causa la formazione dello Pterigio. 

    Sono stati però riscontrati anche dei fattori genetici nella formazione dello “Pterigio occhio”.

    Fattori di rischio

    I principali fattori di rischio che incidono sulla formazione di Pterigio sono:

    • Sesso. Gli uomini sono solitamente più colpiti da Pterigio.
    • Età. Superiore ai cinquant’anni. Raramente i bambini ne sono soggetti.
    • Etnia. Africana e asiatica sono le più colpite.
    • Professione. Contadini, pescatori, o chiunque svolga attività all’aperto corre un rischio maggiore.

    Pterigio sintomi

    Nella sua fase iniziale, lo Pterigio occhio si caratterizza per la formazione di lesioni cosiddette “vescicoliformi” sulla membrana di Bowman (lo strato esterno della cornea).

    I primi sintomi si sviluppano solitamente in situazioni gravi o mediamente pericolose per la vista e includono:

    • Comparsa dell’escrescenza
    • Gonfiore, irritazione o rossore dell’occhio interessato
    • Secchezza oculare, prurito o bruciore
    • Sensazione fastidiosa, di “sabbia nell’occhio” o di un corpo estraneo
    • Lacrimazione eccessiva

    Sintomi che indicano una situazione grave invece, possono essere:

    • Aumento della dimensione dell’escrescenza
    • Aspetto dell’occhio sgradevole
    • Visione doppia (diplopia) oppure offuscata
    • Perdita dell’acutezza visiva e astigmatismo

    Diagnosi

    La diagnosi dello Pterigio occhio avviene solitamente tramite una visita oculistica ad occhio nudo.

    L’oculista esperto si accerta poi della presenza dell’escrescenza tramite una lampada a fessura, ovvero un tipo di microscopio che focalizza una linea di luce in una parte specifica dell’occhio. 

    Altri esami che l’oculista può scegliere per la diagnosi sono:

    • Test dell’acuità visiva. L’esame più conosciuto. Serve a capire quanto vedi bene lettere e simboli. 
    • Topografia della cornea. Una fotografia che, tramite computer, fornisce una mappa 3D della superficie corneale. Aiuta a tenere sotto controllo anche la dimensione dello Pterigio e il possibile astigmatismo conseguente. 
    • Fotografie nel tempo. Per monitorare la crescita dello Pterigio. 

    Diagnosi differenziale

    Esami che possono essere effettuati per escludere altre patologie, sono quelli per verificare la presenza di:

    • Ulcera corneale. Infezione dell’occhio che causa una piaga infetta sulla cornea.
    • Tumori intraepiteliali. Neoplasia intraepiteliale corneo-congiuntivale. Si manifesta con un ispessimento che può essere confuso con lo Pterigio. 

    Pterigio occhio cura

    Quando lo Pterigio è nella fase iniziale, non presenta particolari sintomi e non necessita quindi di cure specifiche. È però importante che l’oculista tenga monitorata la situazione.

    Per lo Pterigio occhio cosa fare? Le strategie possono essere mediche o chirurgiche, in base alla gravità della situazione. 

    Nel caso di sintomi lievi, l’esperto può consigliare l’utilizzo di:

    • Pomate oculari, gocce lubrificanti o lacrime artificiali per idratare l’occhio
    • Colliri steroidei o unguenti per ridurre dolore, arrossamento e gonfiore

    Operazione pterigio occhio

    Un intervento chirurgico per la rimozione dello Pterigio è necessario nei seguenti casi:

    • I metodi suggeriti nel paragrafo precedente, colliri o pomate, non alleviano i sintomi.
    • Lo Pterigio si ingrandisce al punto di ridurre la vista o cambiare la curvatura della cornea, causando astigmatismo.
    • Il paziente non sopporta l’escrescenza dal punto di vista estetico.

    Possibili strade per Pterigio occhio intervento:

    • Semplice rimozione dell’escrescenza.
    • Eliminazione dello Pterigio con conseguente posizionamento di una “membrana amniotica” sull’area, che velocizza la guarigione.
    • Chirurgia di autotrapianto. Rimozione e copertura dell’area con un pezzo di congiuntiva sana, prelevata solitamente dalla palpebra superiore. Si tratta della strategia migliore per prevenire la ricomparsa dello Pterigio
    • Terapia farmacologica dopo la rimozione. Può includere farmaci come la Mitomicina C.

    L’intervento di rimozione avviene solitamente in anestesia locale. Nel caso di inserimento della membrana amniotica e di autotrapianto, la pelle o la membrana vengono fissate tramite punti o colla apposita. 

    Il tempo dell’intera operazione, in base alla procedura scelta, varia dai trenta minuti ad un ora circa.

    Pterigio oculare intervento: i rischi

    Le complicanze che possono verificarsi durante o in seguito all’intervento chirurgico sono: 

    • Ricomparsa dello Pterigio se la zona non viene curata e monitorata a dovere.
    • Sviluppo di cisti o infezioni nella zona per cause operatorie o post-operatorie.
    • Diplopia. Visione doppia che può essere trattata chirurgicamente.
    • Fusione corneale. Si tratta di un grave danno che colpisce Cornea e Sclera. 
    • Permanenza di secchezza e irritazione oculare.

    Prognosi

    Pterigio occhio dopo intervento? 

    Il post-operatorio, solitamente, include azioni quali:

    • Indossare una benda sull’occhio sottoposto ad operazione
    • Applicare colliri steroidei, per alcune settimane o mesi, per ridurre la possibilità di infiammazione e un’eventuale ricomparsa
    • Evitare di toccare e strofinare la zona
    • Monitoraggio costante da parte dell’oculista di riferimento, almeno per i primi dodici mesi successivi all’intervento.

    Pterigio occhio: come prevenirlo

    La migliore tecnica di prevenzione di Pterigio è la protezione dal sole.  Indossare occhiali da sole o cappelli, aiuta a proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti, che possono causare questa e altre problematiche, come le Pinguecole

    Nel caso di contatto con fumo, vento o polveri, il consiglio è quello di utilizzare lacrime artificiali o colliri, in grado di pulire gli occhi e mantenerli correttamente umidi. 

    Queste tecniche di prevenzione sono utili anche se lo Pterigio è già comparso, per prevenire la sua crescita. In questo caso è anche sconsigliato l’utilizzo di lenti a contatto.

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    Dott. Ruggiero Paderni
    Durante gli anni accademici sviluppa grande esperienza nella diagnosi e cura del glaucoma, e nel protocollo diagnostico-riabilitativo delle patologie retiniche rare eredodistrofiche, assumendo il ruolo di coadiutore presso il Centro Regionale Lombardia per le malattie retiniche rare.

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