Nuove Frontiere della Nutraceutica sui sintomi della Fibromialgia

nutraceutica e fibromalgia
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    Introduzione

    La fibromialgia è una patologia apparentemente causata da un disordine nell’elaborazione centrale afferente. Molto frequente, colpisce circa il 2% della popolazione femminile e lo 0,5% della popolazione maschile.

    I sintomi principali della fibromialgia includono dolore multifocale (osteoarticolare e neuropatico), affaticamento, disturbi del sonno, disturbi cognitivi e di memoria (fibrofog).

    L’eziologia della fibromialgia attualmente rimane incerta e di difficile inquadramento, ma le funzioni neurofisiologiche alterate sembrano coinvolgere i sistemi adrenergici, noradrenergici, serotoninergici e dopaminergici.

    Viene ipotizzata una predisposizione genetica e la ricerca si è indirizzata verso i geni preposti alla codifica del trasportatore (SERT) e del recettore della serotonina (5-HTT), della catecol-O-metiltransferasi (COMPT) e del recettore della dopamina.

    È noto che fattori di stress fisico e psicologico possono interessare tessuti periferici come pure il sistema nervoso centrale sviluppando iperalgesia, allodinia e/o sensibilizzazione centrale.

    Il ruolo dei vari neuromediatori è molto complesso e può dipendere non solo dal tipo di recettore, ma anche dalle reciproche interazioni fra gruppi neuronali, come avviene per il sistema serotoninergico e noradrenergico che a livello cerebrale si modulano reciprocamente.

    Materiali e Metodi

    È stato condotto uno studio in doppio cieco per valutare l’efficacia della combinazione tra PEA, estratto secco di Gynostemma Pentaphyllum, Acido Alfa Lipoico e complesso della Vitamina B (nel controllo della sintomatologia della sindrome fibromialgica, sono stati reclutati 39 pazienti (5 maschi e 34 femmine) di età compresa fra 25-72 anni (media = 48,5±23,5) affetti da fibromialgia.

    2 maschi e 17 femmine sono stati trattati con un placebo, mentre 3 maschi e 17 femmine sono stati trattati con l’associazione nutraceutica proposta.

    I criteri diagnostici prevedevano:

    • WPI test > 7 e SS test > 5
    • presenza di almeno 12 su 18 TPs
    • assenza di risposta alla terapia farmacologica somministrata

    Sono state effettuate tre somministrazioni giornaliere singole a distanza di 8 ore a stomaco vuoto per 180 gg

    Una prima valutazione è stata effettuata a 30 gg dalla prima somministrazione

    Una seconda valutazione è stata effettuata a 90 gg dalla prima somministrazione

    Una terza valutazione è stata effettuata a 180 gg dalla prima somministrazione

    Per valutare l’efficacia della somministrazione sono stati utilizzati come criteri la VAS (scala numerica di valutazione del dolore) e la presenza di Tender Points.

    In entrambi i gruppi è stato effettuato lo stesso esame effettuato da uno specialista per la valutazione dei TP usando un dolorimetro con forza pressoria di 4kg/cmq per standardizzare il test.

    Risultati

    Dopo i primi 30 gg i risultati dei due gruppi sono statisticamente sovrapponibili.

    Minima diminuzione della VAS, minima diminuzione dei TP

    Dopo i primi 90 gg i risultati cominciano a differenziarsi statisticamente

    Rimangono pressochè invariati per il gruppo di controllo

    Continuano a migliorare per il gruppo di studio

    Nel gruppo di Studio abbiamo una continua e costante riduzione della VAS e dei TP.

    Nel gruppo di controllo abbiamo una fase di stallo

    Dopo i primi 180gg abbiamo una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi

    A 6 mesi dall’inizio della cura i risultati nel gruppo di studio si fanno sempre più evidenti e statisticamente significativi

    L’utilizzo quindi dell’associazione proposta ha prodotto degli effetti clinici statisticamente evidenti nel tempo (a 6 mesi p<0.0001)

    Nessuno dei pazienti ha dovuto interrompere la terapia per l’insorgenza di eventi avversi.

    Conclusioni

    I risultati ottenuti grazie a questo studio sono decisamente incoraggianti.

    Lo studio si proponeva l’obiettivo di agire sulla sintomatologia algica della FM e i risultati sono stati positivi.

    Non dimentichiamoci però che la Fibromialgia ha una natura multifattoriale e deve perciò essere inquadrata da un punto di vista terapeutico multifunzionale.

    Per poter quindi limitare la sintomatologia globale della FM è mandatario abbinare alla corretta terapia nutraceutica, una corretta terapia farmacologica, nutrizionale e fisioterapica.

    Siamo ancora ben lontani dal poter trovare una soluzione definitiva alla sintomatologia fibromialgica, ma grazie alla ricerca e allo studio dell’eziologia, della fisiopatologia e della neurofisiologia della FM un risultato concreto non è più un obiettivo utopistico.

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