Il favismo è una condizione medica caratterizzata dal deficit di un enzima, chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), coinvolto nell’accelerazione di alcuni processi dell’organismo.
Qualora si verifichi una riduzione nella produzione di questo enzima, si può assistere all’emergere di una condizione di anemia acuta non-immune; sostanzialmente, vengono distrutti i globuli rossi.
L’assunzione di alcuni alimenti, ad esempio le fave, può inibire la produzione di G6DP, causando conseguenze molto pericolose per l’organismo come l’emolisi acuta con ittero, nota anche come crisi emolitica.
In questo articolo esploreremo in dettaglio cos’è il favismo, le sue cause, i sintomi associati, le strategie di prevenzione e i trattamenti disponibili.
Favismo significato
Il favismo è una condizione ereditaria che colpisce le persone che presentano una carenza dell’ enzima chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD). Questo enzima è responsabile di proteggere i globuli rossi dai danni ossidativi. Perciò, senza una quantità sufficiente di G6PD, i globuli rossi diventano vulnerabili e rischiano di venire distrutti.
Cause del favismo
Il favismo è causato principalmente da una predisposizione genetica. L’assunzione di determinati alimenti come tutti i legumi, compresa la soia ed i prodotti da essa derivati, la Verbena Hybrida, i mirtilli e il vino rosso possono innescare reazioni molto pericolose, inibendo l’enzima G6PD. Per questo motivo, si consiglia fortemente di evitare tali alimenti, in modo da evitare la comparsa di una crisi emolitica.
Inoltre, si consiglia di evitare l’assunzione di farmaci come alcuni analgesici, antipiretici, antimalarici, salicilati, certi chemioterapici, chinidina, blu di metilene, che potrebbero influenzare l’equilibrio ossidativo dei globuli rossi.
Sintomi favismo
La crisi emolitica da favismo può manifestarsi con una serie di sintomi. Quelli più comuni includono:
- malessere generale
- pallore
- debolezza
- stanchezza
- mal di testa
- dolore addominale
In alcuni casi più gravi, possono comparire anche:
- ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi)
- urine scure
- febbre
È fondamentale cercare immediatamente assistenza medica se si sospetta di avere una crisi emolitica dovuta ad una condizione di favismo.
Diagnosi favismo
L’accertamento che permette di individuare la presenza di una condizione di favismo è basato sulla misurazione dell’attività dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) nei globuli rossi e viene svolto dall’ematologo. L’esame è chiamato “fluorescent spot test”, e deve essere eseguito in un momento in cui la crisi emolitica non è in atto.
I risultati della misurazione dell’enzima comprendono i valori di riferimento che permettono l’interpretazione dell’esame. Qualora si presenti un caso di positività o un risultato dubbio, il paziente viene sottoposto a una visita da parte dell’ematologo.
Prevenzione
La prevenzione di questa patologia è di fondamentale importanza per evitare la comparsa di crisi emolitiche e proteggere al meglio la propria salute. La regola principale per le persone con carenza di G6PD è evitare l’assunzione di alimenti che possano inibire la produzione dell’enzima G6PD, come i legumi. È fondamentale leggere attentamente le etichette degli alimenti e prestare attenzione ai loro ingredienti. Inoltre, è consigliabile informare il proprio medico sulla propria condizione per ricevere indicazioni specifiche
Trattamenti
Attualmente, non esiste una terapia specifica che permetta di curare il favismo. Tuttavia, durante la fase acuta in cui si manifesta la patologia, è possibile mettere in atto trattamenti di supporto, che permettono di superare la crisi con più facilità. Tra questi trattamenti, nei casi più gravi, troviamo la somministrazione di trasfusioni di sangue.