Buongiorno sono la Dottoressa Ilaria Marelli, sono Medico specializzato in Psicoterapia e oggi vorrei parlare con voi di fame nervosa.
Per capire come riconoscere la fame nervosa dobbiamo dire prima due parole per capire come funziona il meccanismo della fame. Questo è infatti regolato da un centro all’interno del cervello, dell’ipotalamo e che riceve dei segnali dal corpo. Il segnale che lo stomaco è pieno ad esempio, oppure che c’è abbastanza zucchero nel sangue o che non abbiamo bisogno di cibo. Questo segnale lo invia poi al cervello calmando questo meccanismo della fame. Nel dettaglio non è ancora completamente noto questo meccanismo, ma quello che sappiamo è che in certe situazioni, si inceppa. Perciò anche nel momento in cui non abbiamo in realtà bisogno di cibo, sentiamo lo stesso lo stimolo della fame.
Cibi sintomatici del mangiare compulsivo.
Non ci sono proprio dei cibi specifici durante gli attacchi di fame nervosa, però possiamo dire due cose. In primis che ogni persona ha un suo cibo preferito nel momento in cui scatta un episodio di fame nervosa o comunque di fame non fisica. Ogni persona ha un po’ il suo “comfort food” così come viene chiamato quel cibo che ci dà delle sensazioni di benessere, delle sensazioni positive. Alcuni studi sottolineano poi che ci sono delle preferenze statisticamente molto forti, per i cibi più calorici. Quindi nel momento in cui andiamo a cercare un cibo molto calorico, dolce o salato che sia, tendenzialmente andiamo a cercare un cibo che ci dà altri stimoli diversi da quelli di semplice fame fisica.
La fame fisica è uno stimolo che viene dal nostro corpo. Viene in primis dal corpo e dalle carenze biologiche che possiamo avere. La fame emotiva o nervosa è invece quella che risponde ad un vuoto. Cioè ad una sensazione spiacevole che però non ha a che fare con il corpo, ma è una sensazione emotiva e legata alle nostre emozioni. Questo porta al mangiare compulsivo. Di giorno e di notte.
Smettere di abbuffarsi.
La prima cosa da fare è quella di chiedersi questo vuoto da dove viene, come mai c’è e cosa possiamo fare per migliorare la nostra condizione emotiva. Il mangiare compulsivo non è mai la giusta soluzione. Poi ci sono anche delle strategie più pratiche per ridurre la frequenza di questi episodi, come ad esempio alimentarsi in modo corretto. Non saltare i pasti, ma distribuirli correttamente nell’arco della giornata, mangiando soprattutto al mattino in dosi congrue. Non mangiando o cercando comunque di evitare di mangiare tardi la sera, soprattutto dopo cena. Una cosa che accadde molto di frequente è che ci siano queste abbuffate dopo aver cenato. Quindi in un momento in cui il nostro corpo non è pronto a digerirle e non è il momento di mangiare.
Fame psicologica.
Si di solito ci sono delle cause psicologiche che originano proprio da quello che sentiamo. Dalla nostra emotività e da quel senso di vuoto che spesso non riusciamo a spiegare bene. Le cause psicologiche nella maggior parte dei casi risalgono anche a tempi molto antichi. Quindi all’infanzia. Possono essere dovuti alla mancanza di qualcosa, a delle esperienze di privazione o altre esperienze traumatiche e difficili durante la giovane età. Come anche ad esempio l’assenza di un genitore.
Attacchi di fame nervosa chi colpiscono.
Storicamente i disturbi dell’alimentazione sono considerati disturbi principalmente femminili. C’è dunque una prevalenza di pazienti donne che soffrono di questo disturbo, anche se dagli ultimi studi si è visto che la differenza tra donne ed uomini si sta andando a ridurre e ci sono sempre più componenti del sesso maschile che sono affetti da qu