Viene definita “l’incapacità del soggetto di sesso maschile a raggiungere e/o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente”. Circa il 13% della popolazione maschile italiana (anche single e vedovi) soffre di DE. Si tratta quindi di circa 3.145.000 pazienti con DE di cui solo circa 400.000 trattati. Tra i pazienti potenziali con DE vi sono 700.000 diabetici. Fattori di rischio sono infatti I fattori di rischio della DE sono in parte comuni alle patologie cardiovascolari (sedentarietà, obesità, fumo, ipercolesterolemia, sindrome metabolica, ipertensione, abuso di alcool).
La DE può essere organica, se è causata da fattori fisici come malattie vascolari o diabete, oppure psicogena, se dipende da stress o ansia. Spesso tuttavia, l’eziologia è mista, con il coinvolgimento di cause psicologiche, neurologiche, endocrinologiche, vascolari, traumatiche e indotte da farmaci. La patogenesi della DE può essere così classificata: vascolare (DE arteriogenica o venogenica), neurologica, endocrina, psicologica, da fattori locali (alterazioni strutturali del tessuto erettile).
Per quanto concerne la diagnosi di DE, il primo passo è la visita urologica durante la quale lo specialista possa raccogliere dettagliate informazioni sulla storia medica, psicologica e sessuale del paziente. Il secondo passo è l’esecuzione dell’esame obiettivo urologico che possa mettere in luce eventuali alterazioni ai genitali esterni e alla prostata. Terzo aspetto diagnostico è rappresentato dagli esami di laboratorio, decisi ad hoc dallo specialista in base al tipo di paziente, ma che di base comprendono la valutazione dei valori glicemici, del profilo lipidico e del quadro ormonale.
Per alcuni pazienti potrebbero essere necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, quali la valutazione della tumescenza e rigidità peniena notturna con la rigidometria (per verificare la presenza delle erezioni spontanee notturne che andrebbe quindi ad escludere un’origine organica della DE nei casi di sospetta DE psicogena), l’ecocolordoppler penieno (effettuato dopo ottenimento di erezione tramite iniezione locale di prostaglandina E1 e stimolazione visiva, con l’intento di valutare l’assetto arterioso e venoso penieno e conseguenti valori di turgidità e rigidità ottenuti) e l’eventuale consulenza psicosessuologica. La prima linea di trattamento della DE è l’eliminazione della causa, quando possibile, e degli eventuali fattori di rischio modificabili (es. fumo).
Eccezion fatta per le DE psicogena, arteriogenica post-traumatica e ormonale che possono essere efficacemente curate con trattamento specifico, negli altri casi la DE non viene curata ma trattata. I trattamenti non causa-specifici sono di tre livelli:
- primo livello: farmaci ad uso orale della famiglia degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, quali Viagra (Sildenafil), Cialis (Tadalafil) e Levitra (Vardenafil), utilizzabili in vari dosaggi e modalità a seconda delle caratteristiche e necessità del paziente.
- secondo livello: iniezioni locali intracavernose di farmaci atti al richiamo di sangue nel pene e al conseguente raggiungimento della rigidità.
- terzo livello: impianto chirurgico di protesi peniene.
La terapia viene generalmente proposta a partire dal livello più semplice e meno invasivo (ovvero farmaci a uso orale) passando poi ai livelli superiori ove quelli precedenti non siano risultati efficaci per la risoluzione del problema.